Storia

GAVAZZO
(Podere agricolo, ex comune censuario,poi frazione; oggi corrisponde all'omonima cascina con i rispettivi terreni sotto il comune di Mediglia MI).

Il toponimo Gavazzo (Gavazo) è menzionato per la prima volta in un atto del 1039:
 "...in loco et fundo Gavazo", ed in seguito in un codice custodito presso la Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano intitolato "Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del 1436" nel quale sotto "manutenzione della strada da Linà" (Linate n.d.r.) appare un "el locho de Gavazo" 
Un Salice capitozzato
L'etimologia del termine è discussa; Gavazzo (gavatium), farebbe riferimento alla conformazione del luogo, indicando quasi un dosso collinoso, ovvero un sito un pò più elevato rispetto ai terreni circostanti, ma non si può escludere un'etimologia "vegetale" del toponimo che deriverebbe da "gabasso", gabba ovvero il salice capitozzato, come pure un'etimologia di origine etrusco o celtica con il termine "gab" che  equivale a torrente. (la zona infatti è ricchissima di acque)

Secondo il testo di Goffredo da Bussero "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" (un manoscritto del 1289) in località Gavazzo, appartenente alla Pieve di San Giuliano Milanese, erano presenti tre chiese, dedicate a San Giuliano, San Pietro, e San Michele, anche se si suppone che sia improbabile una tale quantità di luoghi di culto in una località così minuscola; si può invece supporre che sorgesse solo la prima chiesa, (in realtà un oratorio), e che al suo interno si celebrassero gli altri due santi.
Tale oratorio oggi non esiste più, ma carte ottocentesche lo collocano ad est, in linea con l'attuale casa padronale di cascina Gavazzo.

Gavazzo è presente nella documentazione dell'estimo di Carlo V del 1558 come pure in quella del Catasto Teresiano del '700 ed in quest'ultima come Comune censuario, nella cui mappa è segnalato il Casegato dell'Ospitale (Caseggiato dell'Ospedale), in cui si nota la presenza dell'oratorio.
Gavazzo nel Catasto Teresiano

Forse da sempre di proprietà dell'Ospedale Maggiore di Milano (Cà Granda), Gavazzo divenuto comune, contava nel 1751, 65 anime con un sindaco, che era deputato all'Ospedale Maggiore, e responsabile della gestione degli interessi della comunità.

Nel 1809 il comune di Gavazzo si unisce al comune di Bustighera, due anni dopo nel 1811, a quello di Mediglia, ma nel 1816 ritorna autonomo, unendosi alle frazioni di Mombretto e Bettola Vercelli, e nel 1849 a Mercugnano, per poi far parte definitivamente del comune di Mediglia nel 1869.

Di Gavazzo oggi è rimasta solamente la cascina (Cascina Gavazzo), testimone di una parte della storia millenaria di questa località tutt'ora possedimento assieme ai terreni circostanti dell'Ospedale Maggiore di Milano ma amministrativamente sotto il comune di Mediglia.

CASCINA GAVAZZO
La cascina oggi si compone di diversi fabbricati, i più antichi sono la ex stalla demolita in seguito all'incendio del 2011, e la casa padronale; per quest'ultima si ipotizza un'origine ottocentesca(prima metà) così pure per la ex stalla, che prima che andasse distrutta era presente nel Nuovo Catasto dei Terreni del 1901 con la stessa configurazione planimetrica pre-demolizione.
Dello stesso periodo sono le due case coloniche a schiera oggi non utilizzate.
La stalla dopo l'incendio (2011)

Ben più antica è invece l'origine del "Fabbricato per azienda rurale" collocabile intorno alla prima decade del 1500, prima delle innumerevoli modifiche, demolizioni, e costruzioni che hanno di molto modificato nel tempo la fisionomia della cascina.
Certamente presenti un mulino, ed un'oratorio di origine trecentesca, rimasto inglobato nell'area della cascina e sopravvissuto fino al 19° secolo.

In una riconsegna della possessione di Gavazzo, fatta dall'ingegnere colleggiato Attilio Arrigoni, il complesso della cascina è costituito dalla porta grande di accesso, vicino alla quale si trova l'edificio del mulino. Vi sono poi le case del fittabile, numerose stanze per i pigionanti, le stalle dei buoi, delle vacche e dei cavalli, alcune tettoie a forma di portico sparse nella corte, porcili e pollai, infine l'oratorio.

Solo dalle mappe di otto-novecento posiamo rilevare la dislocazione dei vari fabbricati, includendo l'oratorio, mentre in quella più antica del Catasto Teresiano, si ha una generica delimitazione del "Caseggiato di Gavazzo" (la parola cascina non è menzionata) senza una dettagliata rilevazione degli edifici eccetto che per l'oratorio.

Nel resoconto dello Stimatore Giovanni Negri per la stima dei fabbricati posti nel comune di Gavazzo del 10 giugno 1854, si menziona: "una Pila da Riso azionata da una ruota posta a cavallo di una roggia, una Casera, l'oratorio privato, varie stalle rimesse, granaio, porcile, fienile, pollai, portico e portichetti.

(Informazioni storiche tratte da "Storia di Mediglia" di Sergio Leandi e dalle schede di Lombardia Beni Culturali) 
Cascina Gavazzo da Google Maps